Spesso il concetto di autonomia è legato solo “ al saper fare” all’essere competente, in realtà presuppone un “saper essere” un sentirsi, un essere percepiti dagli altri come persone con una propria identità in grado di esprimere desideri, opinioni, capacità, il concetto di AUTODETERMINAZIONE è spesso negato, vincolato nelle persone disabili, nei giovani è spesso intrappolato dalle rappresentazioni genitoriali che impediscono la visione adulta del proprio figlio che non è più bambino. Sperimentarsi in nuovi percorsi per accompagnare le famiglie da un lato e dall’altro dare un’occasione di distacco non solo fisico ma anche psicologico al figlio disabile, è stata l’idea che attraverso il confronto, la condivisione con le risorse territoriali, ci ha permesso di realizzare un’attività fuori dai binari usuali rilevandosi un’esperienza innovativa . Le domande che ci siamo posti sono state sfidanti a più livelli : quali priorità d’intervento nella disabilità verso l’adultità, in un servizio che si stava ri- organizzando; la mappatura delle risorse territoriali non vuole essere solo l’anagrafe sociale ma diventare l’officina di risorse attive, possibili partners per condividere e sperimentare modalità di collaborazione diverse e costruire nuove alleanze attorno alla disabilità. ,che nel tempo si è espressa in modi diversi e differenziati. La socialità dell’adolescente disabile pur essendo un bisogno evolutivo, attraverso l’appartenenza ad un gruppo di coetanei e sperimentandosi da solo, spesso è problematica per l’ambivalenza in cui vive, da un lato sentirsi dipendente , protetto e dall’altro voler essere autonomo, libero, ma sentirsi limitato e condizionato a partecipare alla vita comunitaria.
OBIETTIVO (c) L’esperienza quindi si è orientata verso i seguenti obiettivi : Offrire l’opportunità ai ragazzi disabili di sperimentarsi fuori dalla famiglia vivendo la quotidianità in gruppo di coetanei migliorando e rinforzando le diverse autonomie; Accompagnare e sostenere le famiglie in questi primi distacchi, separazioni che nel tempo favoriscono l’idea di “adultità”, del diritto ad esserlo nonostante la disabilità; Favorire il processo di separazione-individuazione dell’adolescente disabile attraverso l’esperienza di distanziamento dalla famiglia; Sperimentare nel proprio territorio percorsi innovativi per adolescenti disabili; Favorire progettualità integrate con obiettivi comuni sperimentando le partnership
EQUIPE DEL PROGETTO Costituita da: -una Psicologa referente e responsabile del progetto, una assistente sociale coordinatrice , una educatrice professionale del serv. Tutela Età Evolutiva .adolescenti e giovani dell’Aussl 21, -il presidente e l’educatore responsabile progetto della Cooperativa Emmanuel -il presidente e referente progetti della Fondazione Futuro Insieme -il presidente e responsabile ostello della gioventù dell’Associazione Iride
su http://www.aulsslegnago.it è presente l’intero progetto
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