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Progetti attivi

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Meet-generation 2021-2023

meetGeneration
meet generation

Il Progetto Meet Generation nasce dall’adesione alla Call for proposal “Azioni di comunità” della Fondazione Cariverona, dove – in collaborazione con i Comuni afferenti al territorio provinciale – si sono messi in gioco soggetti pubblici e privati del territorio, Ulss 9 Scaligera, Medici per la pace Odv, Istituto “Don Calabria”, cooperativa sociale “Areté”, associazione “Sesta opera”, cooperativa “L’albero”, con una proposta progettuale preventiva del disagio giovanile e della dispersione scolastica.

Il progetto parte dall’incontro tra tutti gli attori – studenti, famiglia, scuola, servizi e comunità – per affrontare, in ottica preventiva, il fenomeno della dispersione scolastica e rafforzare una strategia basata sulla multidisciplinarietà nell’approccio al disagio degli adolescenti, strutturando dei Patti di corresponsabilità educativa. Il progetto si sviluppa su tutto il territorio provinciale e prevede la sperimentazione in dieci istituti scolastici superiori (per ciò che concerne il territorio della Pianura veronese figurano L’Iis “Leonardo da Vinci” di Cerea e l’Ipsia “Giovanni Giorgi” di Bovolone), dove vengono creati dei “Team di prossimità multiprofessionale” come punto di riferimento per gli studenti in un’ottica di co-progettazione di interventi mirati, per permettere anche ai ragazzi in disagio di trovare la “loro scuola” e la loro strada, uscendone valorizzati in talenti e competenze.

Il “Team di prossimità” diventa uno spazio dove scuola, adolescenti e loro famiglie possono essere accolti, ascoltati e dove si costruiscono alleanze per superare la condizione di disagio. Il “Team di prossimità” è il vero “cuore” del progetto; anche i Servizi socio-sanitari dell’Ulss 9 Scaligera e i Servizi sociali dei Comuni entrano nella scuola e, insieme agli insegnanti e agli operatori degli Enti del Terzo settore del territorio, analizzano il bisogno e individuano il percorso possibile per ciascun ragazzo, con il coinvolgimento diretto dei giovani e delle loro famiglie. Vengono previste attività che promuovono il protagonismo attivo dei giovani e che ruotano intorno al rimettere in movimento il “non detto” relativamente all’isolamento, all’incertezza, al sentirsi abbandonati e non ascoltati, favorendo spazi verbali di racconto di sé e spazi esperienziali con i propri coetanei, in un percorso guidato nel quartiere di residenza e nel proprio comune. Contemporaneamente vengono previste attività con le famiglie, finalizzate all’aumento della consapevolezza della funzione genitoriale, con particolare riguardo al periodo dell’adolescenza e della capacità di utilizzo delle opportunità presenti nel territorio, al miglioramento della comunicazione fra la scuola e la famiglia nella funzione educativa dei figli.

La multifattorialità del fenomeno del disagio adolescenziale e del rischio di abbandono scolastico implica la necessità di “fare rete” fra scuola, Servizi sociali e Socio-sanitari, Enti del Terzo settore, famiglie stesse, valorizzando le reciproche competenze e relazioni. I segnali di difficoltà, che un insegnante coglie in un adolescente, possono essere discussi con operatori sociali, potendo contare su una base comune di informazioni che faciliti un progetto educativo e di supporto condiviso, evitando la delega delle responsabilità.

Tra Zenit e Nadir

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rotte educative in mare aperto

zeninadir

Progetto finanziato dall’impresa sociale CON I BAMBINI, a valere sul Bando del 2020 Cambio rotta.

Durata: 36 mesi (settembre 2021 – settembre 2024).

Soggetti attuatori: Istituto don Calabria capofila e CNCA partner assieme ad altri enti pubblici e enti del Terzo settore.

Finalità

Il progetto si propone di contribuire ad innovare la presa in carico di minori e famiglie nell’ottica della giustizia riparativa, con una serie di azioni rivolte ai minori, alle famiglie, ai docenti ed al contesto socio-culturale di riferimento. L’iniziativa intende sostenere le attività di giustizia riparativa già avviate nei territori dove opera il partenariato, in modo più organico e continuo grazie anche alla costituzione, in tutte le province interessate, di un tavolo permanente sulla giustizia riparativa, che sarà motore delle azioni riparative avviate sul territorio da Comuni, enti della giustizia penale, servizi sociali e sanitari pubblici, scuole, terzo settore. Una vera e propria sperimentazione che permetterà di mettere in rete tanti soggetti della comunità per rendere concreto un modello di gestione dei conflitti che è ancora poco noto all’opinione pubblica, ai media e alle stesse istituzioni.

Attività

Il progetto prevede di realizzare i seguenti interventi:

  1. azioni innovative di presa in carico di minori coinvolti nel circuito penale e minori con comportamenti devianti che abbiano valenza formativa e riparativa iscrivendole in una dimensione di restituzione sociale, con una ricaduta positiva sul tessuto locale;

  2. coinvolgimento delle famiglie attraverso percorsi di parent training che nascono con lo specifico scopo di potenziare le relazioni fra genitori e figli e possono considerarsi dei programmi di “educazione alla genitorialità” con lo scopo di facilitare la co-responsabilità e partecipazione attiva nei percorsi educativi dei loro figli;

  3. sperimentare nuovi strumenti di giustizia riparativa, in particolare il family/community group conferencing, community circle, victim impact panel;

  4. percorsi laboratoriali all’interno degli istituti scolastici partner, per rendere i ragazzi consapevoli, corresponsabili e compartecipi del processo educativo;

  5. promuovere la nuova figura del facilitatore attraverso percorsi specifici di formazione;

  6. creazione della comunità educante riparativa attraverso la costituzione dei tavoli permanenti per la giustizia riparativa come luogo di promozione, sensibilizzazione, cultura del paradigma della giustizia riparativa sugli 8 territori comunali nelle 3 Regioni (Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige) principali sedi di attuazione degli interventi del progetto.

Principali risultati attesi

  • Sperimentare interventi e metodologie di giustizia riparativa riducendo il rischio di recidiva in 615 minorenni autori di reato o di comportamenti devianti segnalati dagli Enti Pubblici e residenti in ciascuno degli otto Comuni coinvolti dal progetto

  • Realizzare Tavoli territoriali permanenti per la giustizia riparativa negli 8 ambiti di intervento

  • Promuovere e diffondere la cultura della giustizia ripartiva sia presso gli addetti ai lavori che nell’opinione pubblica

Sito del progetto

https://percorsiconibambini.it/trazenitenadir/

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