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Iride al Festival di Sarzana 2015

Domenica 6 settembre a Sarzana si è chiusa la dodicesima edizione del Festival della Mente,che ha avuto ancora una volta un riscontro notevole di partecipazione,in cui i biglietti per i 38 incontri pubblici sono andati presto.Difatti, per chi come il sottoscritto,è arrivato presto nella mattinata del sabato è rimasto alquanto shoccato  nel leggere al  botteghino ufficiale del festival per la vendita dei biglietti \”tutto esaurito\”. Per fortuna l\’organizzazione aveva messo a disposizione mezzora prima dall\’inizio degli incontri nelle  locations disseminate nel centro storico ligure un botteghino d\’emergenza per la vendita di una manciata di biglietti. Insomma alla fine anche in maniera rocambolesca sono riuscito partecipare agli incontri che mi ero prefissato di assistere.




Il tema scelto quest\’anno dal direttore scientifico da Gustavo Pietropolli Charmet è stato:la responsabilità, che nella sua introduzione parla di \”come in quest\’epoca di grandi innovazioni scientifiche etecnologiche,e di complessi mutamenti sociali,è il concetto di \”responsabilità\” ad avere la necessità di essere ridefinito:i valori etici su cui si basava la società del Novecento  sono rimasti sempre gli stessi o devono essere riconsiderati e riadattati a questo nuovo mondo globale? A quali nuove responsabilità vengono chiamati quegli scienziati,artisti,intellettuali che con i loro studi e le loro scoperte influenzano profondamente la variegata società di oggi,in continua mutazione?E quale rapporto c\’è tra creatività e responsabilità?E\’ per tentare di dare una risposta a questi importanti interrogativi che quest\’anno abbiamo scelto la \”responsabilità\” come filo conduttore del Festival della Mente,dedicato all\’indagine delle idee e dei processi creativi\”.

Difatti penso sia proprio la curiosità di ascoltare parole di saggezza che restituiscano un senso al vivere in questi tempi liquidamente confusi,la ricetta del successo di questi Festival delle Parole( Mantova letteratura,Modena Filosofia,Economia Trento). Il folto pubblico di Sarzana era composto in prevalenza da operatori che prestano il loro servizio nelle agenzie educative nazionali,scuola e realtà comunitarie pubbliche e private. Anche per questo l\’Associazione ha investito sulle mie orecchie anziane ed invero un po\’ sorde la missione di ascolto di persone che con il lavoro cercano  di formulare delle risposte ad interrogativi che investono il nostro modo di pensare ed agire.





Il concetto di responsabilità è stato indagato da angolazioni diverse dai relatori acui destinato la mia personale attenzione. Mentre il neuropsichiatra Massimo Ammaniti focalizzava il suo intervento su come nasce il senso del NOI, che si manifesta fin dai primi giorni nell\’interazioni madre-figlio, come aveva già intuito Freud che ne sottolineava come fosse il baricentro della vita psichica di ognuno di noi,confermate anche da recenti scoperte della neurobiologia.Sottolineando come il senso del NOI può aiutarci a ritrovare quelle capacità di cooperazione ch eè la grande risorsa della specie umana.

Massimo Recalcati affrontava il tema della responsabilità materna nella crescita di un individuo. Partendo da alcuni racconti biblici,il re Salomone, la figura di Maria nel vangelo analizzandoli con il suo tipico sguardo psicoanalitico, giunge alla conclusione che mentre il Padre che nella dinamica edipica rappresenta la Legge ha il compito di trasmettere il senso di responsabilità al figlio,la madre a sua volta che nell\’economia edipica rappresenta la libido,il desiderio,l\’amore,ha la responsabilità dell\’assenza,deve trasmettere la perdita,l\’assenza come vitale condizione affinchè l\’individuo possa staccarsi dall\’amore simbiotico per trovare la sua individuazione. Il grande vecchio della Psichiatria Eugenio Borgna si è interrogato sulla nostre capacità o le nostre incapacità nel riconoscere le emozioni,che sono in noi e negli altri,che condiziona le nostre abituali relazioni di vita e le influenza profondamente.E\’ una responsabilità che investe l\’etica, il riconoscere e condividere il dolore,la gioia e la tristezza altrui ,nessuno si conosce fino a quando è soltanto se stesso,e non allo stesso tempo,anche un altro. Infine il caro amico Tito Baldini,facendo conoscere ad un vasto pubblico i \”nostri ragazzi al limite\” ha posto l\’attenzione sulla responsabilità politica della nostra società al limite,in cui l\’incuria etica e valoriale in cui versa il nostro modello di società sempre più sprovvista di limiti arrechi danni psichici non calcolabili nelle menti più fragili. E con un orgoglio devozionale rispetto alle nostro lavoro di aiuto quotidiano,ha denunciato la miopia di un welfare sempre più orientato verso una logica di economia di mercato e sempre più desertamente sprovvista del valore profondo dell\’aiuto dell\’altro.Dopo questa analisi amara,ripensando anche i numerosi scandali che hanno macchiato il privato che si occupa del sociale, ho preso la strada del ritorno con sano realismo pessimista,depurato da facili retoriche buoniste, e dalla consapevolezza che solo uno sguardo lucido sul caos  aiuta ad aiutarsi,insieme.





karma/jova

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